Presentata lettera a Bruxelles. Austria e Olanda chiedono procedura

Presentata lettera a Bruxelles. Austria e Olanda chiedono procedura

L’Italia ha risposto a Bruxelles ma sicuramente la risposta non piacerà. Anzi, non è piaciuta. L’Italia infatti ha dichiarato di non voler modificare la propria manovra di bilancio, che resterà tale e quale a quella che è stata già presentata e bocciata dalla Commissione europea.

Nel documento programmatico di bilancio si legge che il reddito di cittadinanza e la misura quota 100 per le pensioni sono misure non a “efficacia immediata”. Nel dpb si leggono le finalità delle due misure. In particolare per quanto riguarda quota 100 “a decorrere dal 2019 è istituito un fondo per la revisione del sistema pensionistico attraverso l’introduzione di ulteriori forme di pensionamento anticipato e misure per incentivare l’assunzione di lavoratori giovani”.

Ma poi Di Maio sembra smentire la lettera di Tria alla Commissione europea laddove il vice premier dice che in realtà le misure sono già pronte e il decreto legge verrà emanato subito. “Appena diventa operativo, con il voto del Parlamento sulla manovra, il fondo da 16 miliardi, chiederò a Conte di Convocare il Consiglio dei Ministri e fare il decreto legge con le misure” ha detto Di Maio. E invita a non fare affidamento alle parole mandate in europa attraverso la lettera di Tria: “non ci sarà nessuno slittamento”.

Presentata lettera a Bruxelles. Austria e Olanda chiedono procedura

Secondo il vice presidente della Commissione Europea Valdis Dombroivskis la manovra che è stata ripresentata essenzialmente uguale alla precedente è “controproducente per l’economia italiana”. A questo ha risposto Salvini con toni risoluti. Il vice premier e leader della Lega ha infatti ribadito che il Governo italiano “non si muoverà di un millimetro”.

Forte è anche l’opinione espressa dal vice presidente della Commissione europea per il mercato digitale Andrus Ansip il quale in modo molto chiaro ha affermato che “fare debito con i soldi dei contribuenti non è un’idea intelligente”.

Intanto però il nuovo dpb approvato martedì sera al Consiglio dei Ministri e presentato a Bruxelles non è piaciuto. Austria e Olanda premono perché sia iniziata subito la procedura.

Foto La Stampa

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